La Bibbia di Napoleone
scritta dal Conte Maria Emanuele Augusto Deodato di Las Cases
scritta dal Conte Maria Emanuele Augusto Deodato di Las Cases
Il Memoriale di Sant’Elena, la raccolta dei ricordi di Napoleone redatta da Las Cases durante il suo soggiorno a Sant’Elena in compagnia dell’Imperatore, fu da subito un successo editoriale senza precedenti.
L’autore: Las Cases
Cominciamo a conoscere l’autore il conte di Las Cases.
Nasce nel 1766 da nobile famiglia. Ben presto entra nella Marina Reale e comincia la dura vita in mare che lo accompagna per 8 anni. Uomo ambizioso, tenace nelle proprie risoluzioni, Las Cases viene però travolto dagli avvenimenti della Rivoluzione Francese.
E’ un nobile ed è in pericolo, per cui lascia la Francia ed emigra in Inghilterra.
Ed è proprio sul suolo britannico che comincia a scrivere la sua prima opera editoriale di successo: ” Atlante storico e genealogico, in cui sono rese perfettamente chiare le successioni delle Monarchie e delle Rivoluzioni”.
Nel 1803 Las Cases decide di rientrare in Francia, ormai saldamente nelle mani di Napoleone.
Nel frattempo l’Atlante ha un buon successo e gli assicura una buona rendita finanziaria. Las Cases, però non è soddisfatto,vuole di più e cerca di farsi largo all’interno del nuovo regime e di farsi notare da Napoleone in persona.
Le sue suppliche accorate e il suo impegno comonciano a sortire gli effetti sperati. Passa dal titolo di barone a quello di Ciambellano.
L’apice della sua carriera lo raggiunge nel 1810 quando prende la carica di Referandario del Consiglio di stato ed è nominato Conte.
Las Cases si sente ormai realizzato, ma le cose per Napoleone stanno per precipitare e la scena sta di nuovo cambiando.
Waterloo e l’abdicazione
Cominciano le sconfitte per Napoleone. La prima abdicazione, l’esilio all’Elba, la fuga dall’isola, i Cento giorni e poi…Waterloo.
A Waterloo si compie il destino di Napoleone. Tutto è perduto. La Camera dei Rappresentanti chiede l’abdicazione. Per l’Imperatore non vi sono vie d’uscita. Resistere è un’opzione, ma vorrebbe dire guerra civile sanguinosa dall’esito incerto.
Si riunisce una piccola corte di persone che lo accompagnerà nelle sue ultime risoluzioni. Tra queste persone fa la sua comparsa Las Cases.
Fino a quel momento il Conte ha ricoperto un ruolo di secondo piano e Napoleone nemmeno lo conosce.
Sorprendentemente Las Cases si presenta alla Malmaison ( clicca per una visita virtuale al museo )per prendere il suo servizio di Ciambellano che non aveva mai esercitato.
Il Conte va oltre, supplica Napoleone affinché gli permetta di attaccare per sempre il suo destino a quello dell’Imperatore.
La decisione è presa. Las Cases fa i bagagli, lascia la famiglia portando con sè solo il figlio quindicenne e segue Napoleone.
Las Cases abile stratega o devoto servitore?
Cosa si cela dietro a questa sorprendente decisione di Las Cases ?
Quali erano le sue reali intenzioni ?
Che Las Cases nutrisse una sincera ammirazione per Napoleone è fuori di dubbio. E’ difficile riuscire a comprendere il carisma che aveva l’Imperatore su i suoi contemporanei. Tanti uomini erano pronti a dare la propria vita per Napoleone, tanti lo fecero.
Bisogna considerare come i sentimenti di onore e lealtà erano dei valori importanti e Las Cases, nobile di nascita li aveva nella propria tradizione familiare.
In questo quadro, però non sfugge che dietro la decisione del Conte vi sia un calcolo ben preciso. Gli indizi non mancano.
Las Cases si riteneva uno scrittore e considerava l’Atlante come un’opera di primaria importanza con cui aveva racimolato un bel gruzzolo. In lui balenò, quindi da subito l’idea di accompagnarsi a Bonaparte per raccoglierne le memorie.
Las Cases aveva intuito che il libro che ne sarebbe venuto fuori sarebbe stato un tale successo da farlo ricco, ma soprattutto famoso che era la sua motivazione principale.
Certo Las Cases non si aspettava Sant’Elena, aveva pensato a un tranquillo soggiorno in Inghilterra che conosceva bene, ma questo ostacolo non lo fece tornare indietro.
Le intenzioni di Las Cases i palesano ben presto e in modo diretto
Le notizie che giungono a Napoleone e alla sua piccola corte, quado ancora è a bordo del Bellerophon non sono confortanti. Cominciano a trapelare le vere intenzioni degli Inglesi e il nome di Sant’Elenaè più di una indiscrezione.
Napoleone è scoraggiato, avvilito e in colloquio col Conte accenna al suicidio. Las Cases non si lascia sfuggire l’occasione propizia per appalesare le sue intenzioni.
Questa la risposta del Conte a Napoleone che accenna all’intenzione di togliersi la vita per non gravare sul suo seguito.
“ Ma che! Noi vivremo al passato! Non godiamo noi ora dela storia di Cesare o di Alessandro? E in avvenire avremo di meglio. Voi rileggerete voi stesso Sire!
E Napoleone di rimando. “Ebbene, scriveremo le nostre memorie”
Il dado è tratto. Las Cases ha ottenuto quello che voleva.
Giorno dopo giorno il lavoro di Napoleone e Las Cases prende forma. L’Imperatore parla, Las Cases interroga e il figlio prende nota.
Sono tutti e tre instancabili. Un ‘unione perfetta Las Cases e Napoleone hanno quasi la stessa età per cui gli episodi raccontati sono ben conosciuti, molte dei personaggi citati il Conte li ha conosciuti.
Dop un anno di lavoro il memoriale è completo. Las Cases ha materiale a sufficienza per scrivere il suo libro. Il Conte, però si trova bloccato a Sant’Elena per cui non può pensare di pubblicare il suo manoscritto. Las Cases poi deve fronteggiare l’ostilità di Gorgaud e Montholon. Anche se in ritardo i due hanno compreso l’importanza di trascrivere le parole dell’Imperatore e hanno cominciato a raccogliere la biografia di Napoleone.
Las Cases sa che deve tornare in Europa e l’occasione giunge presto.
Hudson Lowe, il governatore inglese dell’isola lo accusa di corrispondenza clandestina per aver tentato di superare la censura inglese affidando al mulatto Scott due lettere. La punizione è già scritta: deve lasciare l’isola.
Napoleone non lo trattiene, forse anche lui immagina l’eco che la pubblicazione del memoriale potrebbe avere in Europa.
Las Cases, però non ha fatto i conti con Lowe che gli sequestra il manoscritto. Il Conte deve aspettare la morte di Napoleone nel 1821 per riavere dalle mani di Lord Barthust la sua opera.
Non perde tempo il Conte e pubblica a sue spese il Memoriale.
Come si aspettava fu un clamoroso successo di pubblico.
Ancora oggi a distanza di 200 anni il Memoriale è un’opera fondamentale per la conoscenza di Napoleone.